Busso, ai tempi dei normanni, fu feudo dei conti di Molise, in suffeudo probabilmente ad una famiglia che dal luogo assunse il proprio cognome. Le denominazioni sveve ed angioine seguitarono ad annoverare Busso fra le terre dei Conti di Molise; sennonché dal secolo XIV in poi passo nelle mani di diverse famiglie, la prima delle quali in ordine cronologico è la famiglia D’Alife. Un certo Nicolò d’Alife vendette Busso a Reistamo Cantelmo Conte di Popoli e Bovino, successore al fratello Giovanni in questi due feudi nell’anno 1377. I successori feudali dei Cantelmo per Busso furono i Galeota, nel 1488 con Nicolò Galeota dei Capece. Da questi, Busso passò in signoria alla famiglia Gaetani comitale di Fondi; i Gaetani tennero in feudo l’università per meno di un secolo, giacché l’alienarono nel 1545 in favore di Francesco Perez. Egli vendette Busso, pochi anni dopo, a Pietro di Stefano col diritto di ricompra; e nel 1550 cedette il diritto a Giacomo del Tufo. Giacomo del Tufo, marchese di Lavello, operò il riscatto e divenne titolare per Busso nello stesso anno 1550; morì nel 1562. Gli successe il figlio Giovanni Vincenzo, che morì nel 1584. Busso venne allora esposta all’asta pubblica, e rimase aggiudicata nel 1595 a Tommaso Marchese, il quale nel 1604 la concesse ad Ottavio Cagnetta. Questi a sua volta vendette Busso nel 1607 a Giovanni Girolamo della Monaca, che fu signore fino al 1612. Nello stesso anno fu acquistata da Orazio Caracciolo, che la rivendette, nel 1621, a Bartolomeo Malucci. Nel 1625 il Malucci fece cessione di Busso a Francesco Maria Riccardo marchese di Ripa. Nel 1630 il marchese di Ripa alienò il feudo a Giovannantonio Parisi; e costui nel 1647 al duca di Rodi di casa Cavaniglia marchesale di S. Marco dei Cavoti. I Cavaniglia nel 1708 vendettero l’università alla famiglia Giordano, la quale conservò il feudo sino all’eversione della feudalità, portando il titolo ducale di quel Comune.
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