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Palazzo Magno
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L'edificio nacque nella seconda metà del XIX secolo come residenza estiva della famiglia napoletana dei De Tilla, oggi giorno è la sede dell'amministrazione provinciale di Campobasso. La struttura passò alla provincia dopo che Mercurio Magno lo tenne in possesso fino al 1936. Per essere adibita a tali scopi istituzionali furono apportate delle ristrutturazioni; fuorono infatti demolite sia il deposito e sia la casa colonica che si trovava ai lati del corpo principale e al loro posto furono costruite tre ulteriori ali. Il lato destro diede all'edificio la forma ad "l"; inoltre i balconi furono trasformati in finestre con delle riquadrature al cui interno si possono osservare dei rilievi su cui sono raffigurati a mezzo busto tre figure maschili e due femminili con aggiunta del simbolo dell'amministrazione. Inoltre fu fatta la sopraelevazione di un ulteriore piano e per conferire alla struttura maggiore stabilità i vecchi solai in legno furono sostituiti con quelli in cemento armato. Campobasso divenne durante la seconda guerra mondiale retrovia del fronte di Cassino e dovette subire, da parte degli alleati, diverse requisizioni tra cui il palazzo sede della Provincia: le truppe polacche adibirono l'ala sud in ospedale mentre il piano rialzato fu destinato ad obitorio. Negli anni in cui la guerra si spostò a nord della "linea Gustav" il genio militare italiano occupò al secondo piano tre stanze adibendola al funzionamento del comando denominata "zona bonifica campi minati del Molise" al fine di organizzare la prima spedizione per rastrellare il territorio dalle mine. Nel 1946 l'ente rioccupò il palazzo. Negli anni sessanta per ampliare le superfici destinate ad ufficio fu aggiunto sul retro della struttura un corpo a tre livelli. A metà degli anni ottanta si provvide alla ristrutturazione del sottotetto per iserirvi altre stanze destinate all'ufficio tecnico; in seguito iniziarono i lavori di rifacimento dell'intonaco per far assumere alla facciata dell'edificio il colore che aveva dai tempi di Mercurio Magno ovvero l'azzurro.
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