Campochiaro ha una storia alle spalle antichissima, infatti, nell’agro del paese è visibile una delle più importanti aree di sepoltura dell’intera regione. Sono stati rinvenuti resti umani risalenti ad un periodo di tempo databile dal VII A.C. al VIII secolo d.C. La più interessante è quella situata in località Vicenne, dove sono venute alla luce antiche tombe di cavalieri. Con ogni probabilità si tratta di cavalieri bulgari inviati dal re longobardo Grimoaldo in soccorso del figlio, che li destinò nei territori compresi tra Sepino ed Isernia. Nonostante ciò la storia del paese è di gran lunga più antica, infatti, l’uso del tratturo Pescasseroli Candela causò il concentramento di alcune popolazioni italiche nell’agro del paese già da tempi molto remoti.
Ci sono tracce certe della presenza dell’uomo in Campochiaro già dall’età della pietra. In prossimità della località Civitella sono stati rinvenuti i resti di una fortificazione sannitica risalente al III secolo a.C. Ai primordi del periodo medievale il feudo era in possesso della famiglia D’Aquino, mentre nel 1268 si conosce il nome di un titolare appartenente alla casata dei D’Alneto.
Verso il primo decennio del XIV secolo il titolare del feudo era Riccardo di Gambatesa, a cui succedette la famiglia Caracciolo. Un secolo più tardi la famiglia Pandone iniziò la sua signoria sul feudo di Campochiaro che si protrasse fino alla definitiva scomparsa del sistema feudale. Nel medioevo inoltre il centro fu munito di un sistema difensivo che lo rendeva inespugnabile, formato da una cinta di muraria che comprendeva nove torri.
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