Questa chiesa risalente al 1300, ha subito numerose vicende edilizie. Non è menzionata nell’inventario di Federico II (1241), ma in uno del 1314 è nominato l’arciprete Tomasello. Nelle bolle episcopali del 1500 è chiamata chiesa arcipretale S. Maria degli Angeli. I registri parrocchiali hanno inizio dal 1603. Della chiesa medioevale residua un battistero in pietra ottagonale con 8 stemmi. La visita del 1623 elenca otto cappelle: SS. Sacramento, Annunciazione, S. Rosario, S. Caterina, S. Maria Consolatrice degli Afflitti, S. Margherita, S. Maria del Carmelo, S. Marco. Nella cripta erano accolti i defunti. Fu molto danneggiata dal sisma del 1805, fu ricostruita ex-novo nelle superbe forme odierne su disegni dell’architetto Vincenzo Presutti: tre navate, dimensioni mt 25x20, altezza mt 15 per mq 540. Nel 1820 il soffitto era ancora di canne.Restauri e decorazioni nel 1889 e nel 1929. Per la posizione e la sua grandezza è ben visibile anche da lontano. Notevole è l’altare maggiore in marmi policromi (1752). Conserva tre dipinti di Amedeo Trivisonno: il quale nel 1936, dipinse le pareti presbiterali con tre affreschi: nella parete frontale l’Ultima Cena, nella parete a sinistra l’Assunzione della Vergine e in quella di destra l’Ascensione di Cristo. Nell’affresco dell’Ultima Cena, la scena si svolge in un interno in prospettiva centrale con porte sulle pareti laterali e una finestra alle spalle del Cristo. Qui tutti i personaggi recano l’aureola, tranne Giuda, posto sul lato destro, dall’espressione cattiva, mentre si contrae e stringe il sacchetto dei denari. Nell’Assunzione della Vergine c’è una luce dai toni gialli, rosati e grigi intorno alla figura della Madonna la quale sale al cielo tra puttini che si muovono entro le nubi. Nell’ascensione di Cristo i toni sono prevalentemente grigi e in basso, al centro vi è una roccia dai tagli netti mentre la Vergine e gli Apostoli assistono estasiati. Nello sfondo si vede la grande vallata del fiume Biferno dai colori soffusi con, a sinistra, i resti del castello di Castropignano.
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