Questa chiesa, coeva all’abitato, è stata edificata nel 1200. Crollata per il sisma del 1456, fu riedificata. Una lapide indica che nel 1581 l’altare della prima cappella a destra fu dichiarato privilegiato. Distrutta dal sisma del 1805, fu ricostruita ex-novo, per cui dovette essere riconsacrata dal vescovo Mariconda. Ciò avvenne il 17.2.1826, come attesta la lapide nella navata a sinistra dell’ingresso. L’ultimo restauro risale al 1884. La Chiesa attuale è divisa in tre navate, senza transetto, con pilastri in pietra, misura mt 22x15, altezza mt 9. La facciata termina con cornice orizzontale nella parte centrale e a spioventi nelle parti laterali. Vi è un bel portale settecentesco, sul davanti due gradinate laterali. La torre campanaria è formata da quattro piani; in quello terreno vi è il passaggio ogivale. Sul fianco della torre è posto l’orologio. Molto pregevole è il settecentesco altare maggiore, con marmi policromi intarsiati, che ha ai due lati due porte che portano al presbiterio. Qui vi sono affreschi di Paolo Gamba: l’Offerta di Melchisedech (1758) e il Sacrificio di Isacco, Trasporto dell’Arca, Caino e Abele (1774). Sono andate perdute tre tele del Solimena. Nella navata destra c’e l’altare ligneo della Madonna del Rosario, rivestito d’oro, con i 15 Misteri. Nella volta della navata centrale vi è l’Assunzione della Vergine in cielo del pittore Amedeo Trivisonno (1930).
|