La data dell’origine del centro urbano non è nota, essendo andati distrutti completamente i documenti storici nel violento terremoto del 1805, che seminò lutti e rovine in molti centri della Regione. Le ipotesi e la leggenda, tuttavia, fanno risalire le origini del Paese al fiero popolo Sannita. I Sanniti, infatti, abitavano la zona gravitante attorno all’Appennino del Matese. Quando Roma assoggettò questo territorio, Augusto assegnò il nome di IV Regione al Sannio d’allora. Affermatasi successivamente la dominazione Longobarda in Italia, il Sannio costituì la quattordicesima provincia delle 28 in cui l’Italia stessa fu divisa. La provincia del Sannio fu incorporata al Regno d’Italia nel 1860 e Guardiaregia s’inserì nel quadro nazionale, partecipando a tutte le ansie e a tutte le vicende della Patria. Quindi il centro apparteneva in epoca Longobarda, alla contea di Bojano, e con l’arrivo dei Normanni fu amministrata da Guglielmo di Sessano. Smembrata la contea nei tempi angioini non si hanno notizie di Guardiaregia sino all’avvento della monarchia aragonese. Tra il XV e XVI secolo il feudo era sotto il comando dei Pandone. Nel 1525 Enrico Pandone vendette Guardiaregia per 4.000 ducati a Giambattista di Capua, della famiglia principesca di Riccia. La famiglia di Capua non tenne a lungo la signoria di Guardiaregia poiché Luigi di Capua d’Altavilla titolare di Riccia la vendette a Carlo Franco con atto che ebbe l’assenso regio il 24 Marzo 1531. Dalla famiglia Franco, Guardiaregia passò in dominio della famiglia Gellarulo, e forse a Vincenzo Gellarulo, che nel 1573 la rivendette a Francesco di Gennaro per meno di 2.000 ducati.
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