Il palazzo Valiante Capozio è l'ultimo edificio sulla strada che dal centro del paese conduce ai paesi limitrofi. Il palazzo fu edificato da Andrea Valiante tra il 1790 e il 1796, in occasione delle sue nozze con Maria Concetta Mutarelli. La vita di questo personaggio non è stata tranquilla, per prima cosa partecipò alle lotte riformiste e prese parte alla Massoneria; dopo aver preso parte alla spedizione di Giuseppe Bonaparte, Valiante fu nominato da Murat comandante militare del Molise e ospitò nel suo palazzo i capi della Carboneria. Purtroppo fu scoperto dal Re Ferdinando e costretto a nascondersi fino a quando non fu tradito da un concittadino; nel 1827 fu condannato a morte ma la sua pena fu convertita in ergastolo. Morì nel 1829 nell’isola di Pantelleria. Il palazzo Valiante fu occupato, durante la seconda Guerra Mondiale, dai tedeschi, nonché dai canadesi, che lo adibirono ad ospedale. Il palazzo presenta su ciascuno dei quattro angoli dei torrioni che ricordano l'originaria struttura. Tutt'intorno alla struttura ci sono altrettanti edifici dove un tempo si trovavano le botteghe artigiane. Attualmente all'interno dell'edificio, si conserva ancora una cisterna, che in passato serviva per distribuire l'acqua a tutto il paese. Al palazzo si accede attraverso un portone incastrato tra quattro finestre, una volta superato si accede in un atrio, che conserva sulla volta lo stemma della famiglia Valiante. Per accedere al piano superiore dove si trovano le stanze da letto bisogna salire una rampa di scale. La prima stanza è il salone il cui soffitto affrescato è abbellito da uno stupendo lampadario. Successivamente si arriva nel salone in stile Luigi XV, al cui interno sono tuttora conservati un divano, poltrone e una vetrina in oro; il salone presenta anche un camino.
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