Del primo insediamento nella città di Larino sappiamo solo che risale al V secolo a.C. ed è caratterizzato da edifici formati da blocchi di arenaria e mattoni crudi, strade risalenti all’epoca preromana. A partire dall’epoca augustea la citta’ iniziò ad avere una diversa conformazione: edifici pubblici di grande importanza, l’area destinata al foro, l’anfiteatro e le terme. L’anfiteatro, di forma ovale con curva policentrica, ha una struttura eterogenea: l’arena e gli ordini superiori sono scavati nello strato di arenaria mentre quelli superiori sono sopraelevati. Per accedere all’arena sono disponibili quattro porte di cui due, ossia quelle a nord e a sud, di maggiori dimensioni. Gli spettatori siedevano in una zona chiamata ambulacro caratterizzata da volte a botte e da dodici scalinate radiali. L’accesso alla zona superiore, invece, era reso possibile dalla presenza di scale esterne, tipico degli anfiteatri di Pompei. I muri superiori sono effettuati con "l’opus coementicium", vale a dire mattoni interrotti da tratti in "opera reticolata". L’arena ha una forma curva al fine di permettere la raccolta delle acque nel canale nonchè è caratterizzata da una fossa a pianta quadrata che serviva quando bisognava ricorrere ad effetti scenici attraverso un elevatore. Colui che commissiono’ l'edificazione dell'anfiteatro fu Capitone appartente al rango senatorio, di cui pero’ e’ andato perso il gentilizio. Intorno al I secolo d.C. , la struttura fu sottoposta a rinnovamenti edilizi.
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