Il palazzo e’ ubicato nel cuore del centro storico, di poco distante dalla chiesa dedicata a Santa Maria Assunta. Un tempo l’edificio ospitava i signori del paese, mentre attualmente una parte di esso e’ andato distrutto. Nel XV secolo l’edificio si componeva di una roccia a carattere difensivo, voluta dai Conti di Montagano, proprietari del feudo. Si suppone che uno dei titolari del feudo fosse Francesco di Montagano, capitano d’armi che combattè al fianco del maestro Giacomo Caldora. A Francesco successe il fratello Giacomo, abile cavaliere al seguito di Alfonso d’Aragona che mise fine alla famiglia dei Montagano. Il feudo e annesso castello furono ceduti dapprima a Gherardo Felice Appiano e poi successivamente ad Andrea De Capua che inizio’ lo smembramento. I titolari successivi del feudo furono: i Pignatelli, i Capece e infine la famiglia Vespoli. Quest ultimi commissionarono i lavori di ampliamento dell’edificio al fine di migliorarne l’ abitabilita’. Alla fine del 1700, la famiglia Vespoli vendette il palazzo alla famiglia Janigro, che attualmente e’ ancora titolare della struttura. Uno dei proprietari del palazzo, ossia Costantino Janigro, decise di apportare l’ultimo intervento di restauro, creando nella zona posteriore alla struttura un giardino pendente ricco di alberi; mentre nella parte sottostante sono stati ricavati degli ambienti utilizzati come depositi. Il palazzo si eleva su tre livelli, che nella zona ovest si trasformano in quattro. Le facciate sono ricche di finestre e balconi; uno di questi e’ collocato al centro della facciata principale, al di sopra dell’ingresso in pietra caratterizzato da un arco a tutto sesto, che conduce ad un passaggio coperto da volta a botte che permette l’accesso al cortile interno, il cui soffitto presenta tuttora alcuni affreschi. All’interno del cortile vi e’ un portale in pietra, il cui architrave e’ caratterizzato da ornamenti in pietra. La parte sinistra e’ attualmente abitata mentre quella sul versante opposto presenta solo la struttura esterna mentre l’interno e’ completamente distrutto ed e’ pericolante.
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