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Sulle origini di Riccia c’é ancora il dubbio più profondo.
Lo storico Berengario Amorosa sostiene che il nome attuale deriva da una colonia di armati romani provenienti da Aricia che si sarebbe stabilita lì dove oggi sorge il centro abitato.
Di certo, c’é solo che Riccia esisteva ai tempi romani e che nella zona chiamata “Piano della Battaglia” si é combattuto, o, almeno vi sono stati dei soldati.
Il vecchio nome “Aricia” subì successivamente cambiamenti e divenne, nel corso dei secoli, Aritia, Saritia, Ritia, fino a quando ebbe la sistemazione definitiva in quello di Riccia.
Il borgo ebbe notevole sviluppo e godette di una larga agiatezza quando, colonizzato il Sannio per opera di Sila, il suo territorio fu assegnato ai coloni romani.
Caduto l’impero romano, il paese subì il duro regime delle conquiste barbariche. Nella seconda metà del secolo VI fu compreso nel Ducato di Benevento.
Nel 642 vi pervennero gli Schiavoni, scampati all’eccidio del duca Rodoaldo, nella battaglia dell’Ofanto.
Le notizie su Riccia diventano certe nel Medioevo, quando passò sotto la dominazione dei De Capua, conti di Altavilla, che costruirono un superbo castello con otto torri, di cui è rimasta soltanto quella centrale.
Il governo della cittadina fu concentrato nelle mani della famiglia de Capua, che ne tenne le redini fino alla fine del sistema feudale.
Tra i personaggi storici che assunsero maggior importanza citiamo la moglie del Re Ladislao di Durazzo, Costanza di Chiaromonte; essa nel 1392, dopo essere stata ripudiata dal marito, fu presa in moglie da Andrea de Capua; morì a Riccia, madre di due figli del suo secondo marito.
La chiesa di S. Maria delle Grazie né conserva le spoglie.
Il territorio circostante l’abitato, come tutte le zone del Meridione d’Italia fu soggetto a fenomeni di brigantaggio dopo il 1861, data dell’unità d’Italia.

 
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