Il monastero di Santa Maria di Melanico e’ ubicato in una vallata percorsa dal fiume Fortore, di poco distante dal paese. I monaci benedettini si spinsero sino in questa zona a partire dagli inizi del X secolo. La chiesa venne edificata sulle rovine di un tempio pagano di epoca romana; questa tesi pero’ non e’ avvalorata ne’ nelle bolle di Pasquale I e di Stefano VII, ne’ nel Liber Pontifilcalis. Alcuni studiosi sostengono che il convento venne costruito nientemeno che nel 976; questa ipotesi al contrario della precedente e’ confermata da un documento indicante questa data. Nel 976, infatti, due principi longobardi, Pandolfo e Landolfo, al termine dell’edificazione della chiesa antica denominata di S. Eusebio, l’avrebbero consegnata ai monaci benedettini. Il passaggio di proprietà e‘ ratificato da Ruggero II, nel 1135. La chiesa di Melanico e’ caratterizzata da un'unico complesso che imita lo schema di Benedetto Da Norcia. Tutto e’ annesso all’interno di un muro perimetrale per difendersi da possibili attacchi nemici. La struttura era formata da molteplici locali, quali le officine, le stanze adibite alla raccolta e i locali destinati ad accogliere il clero. A causa dei continui interventi di ristrutturazione, non e’ possibile descrivere con precisione l’ intero complesso. Attualmente la struttura viene utilizzata come azienda agricola, per cui si sono persi i caratteri originari. Dell’edificio originale rimane solo la facciata della chiesa romanica, che in passato era inserita nel complesso del monastero.
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