A Sepino negli anni ’50 sono state riportate alla luce le strutture della Saepinum romana come il foro, la basilica, la porta di Bojano, parte della cinta muraria e di alcuni edifici. La città romana di Sepino fu edificata secondo i canoni dell'edilizia militare romana, per cui le città dovevano necessariamente sorgere all'incrocio di due assi viari, il decumano massimo e il cardine massimo. A questi due assi venivano allineate una serie di vie secondarie, che davano alle città una forma urbanistica regolare. I due assi di Sepino si trovano all'incrocio tra due tratturi, facendo di questa città un vero e proprio nodo stradale. La città era cinta da mura, di forma quadrangolare irregolare, al cui interno erano incorporate 27 torri, delle quali 25 circolari e due ottagonali, tutte collegate da un cammino di ronda. Nelle mura erano presenti delle feritoie, per permettere agli arcieri di colpire eventuali nemici, nonchè si aprivano cinque porte di cui una secondaria. Le porte principali affacciavano sui tratturi ed erano a carattere monumentale, edificate sul modello dell'arco di trionfo, per cui presentavano statue di divinità e di prigionieri. Da notare è che tra la porta esterna e la controporta interna vi è uno spazio che sicuramente era utilizzato per esigenze commerciali. Qui veniva riscosso il dazio per il passaggio e venivano controllate le greggi che transitavano. La quinta è situata alle spalle del teatro e fu ricavata per permettere agli abitanti delle campagne di accedere agli spettacoli teatrali. Il teatro di Sepino arriva a contenere anche 3000 persone. Nella città sono state riportate alla luce: il foro, la Basilica Augustea, la curia, l'aula del comizio e i resti di un tempio; vi sono inoltre le terme, il mercato e molte fontane monumentali.
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