Toro e’ un paese di antichissime origini come testimonia la casa della famiglia Trotta di Annoja, che venne edificata alla fine del seicento. A seguito degli eventi sismici il palazzo ha subito ingenti danni, in particolare si ricorda quello del 1805. In seguito a tale catastrofe che distrusse la maggior parte delle bellezze architettoniche molisane, l’edificio venne restaurato nei primi anni del novecento. Dal terrazzo della struttura e’ possibile osservare la spendida vallata del fiume Tappino. La casa e’ formata da settanta locali, arredati con sobrietà tipici delle classiche residenze signorili. Nell’atrio di ingresso, dove anticamente venivano fatti sostare i cavalli, vi sono conservate due mattonelle mobili, al di sotto delle quali si trovavano degli imbuti che fungevano da granai. Il granaio veniva utilizzato anche per nascondere i manoscritti proibiti. Di notevole interesse e’ il piano nobile, caratterizzato da un salotto giallo con divani, sedie e poltrone. Al suo interno sono collocate anche delle pitture ad olio, tra cui quelli di Domenico Ttrotta. Il pavimento e’ rivestito da mattonelle in cotto rosso, invece la sala da pranzo e’ decorata da un festone su cui sono rappresentati degli animali selvatici. L’ambiente piu’ attraente e’ la biblioteca con i suoi manoscritti e documenti di rilevante importanza. Di fronte a quest'ultima vi e’ un’ampia sala, nonche’ una cucina con angolo cottura rivestita da maioliche. I sotterranei della struttura giungono fin sotto la piazza antistante il paese.
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