Questa parte della regione appartenne fino alla metà del 1400 all' Abbazia di San Vincenzo al Volturno, importantissimo centro economico e culturale finché non fu saccheggiata e distrutta dai saraceni. Il territorio apparteneva in età angioina all’Abruzzo Citra ed in epoca aragonese fu inserito nella provincia campana di Terra di Lavoro; ne furono poi signori, tra gli altri, fino al 1585, i de Reale, i Pandone, i Marchesano, che proprio in quell’anno vendettero i possedimenti ai de Regina, riportando le terre nell’orbita del contado molisano e del Regno di Napoli. Inserito nel dipartimento del Volturno con la nascita della Repubblica partenopea, il territorio conobbe le scorrerie dei briganti: i comuni delle Mainarde erano, insieme con quelli matesini, i più pericolosi dell’intera regione per la ferocia ed il numero dei malviventi che vi avevano trovato rifugio. Il comune fu inserito nel 1807 nel distretto di Piedimonte, governo di Colli, insieme al territorio del comune di Castellone al Volturno, nel cui circondario fu trasferito con le riforme del 1811; dal 1928 al 1934 la circoscrizione amministrativa incorporò anche il comune di Pizzone. Un Regio Decreto del 27 marzo 1849 dichiarava il comune autonomo dal 1 gennaio 1850; un successivo Decreto Luogotenenziale del 17 febbraio 1861 lo aggregò al Molise, assegnandolo al circondario d’Isernia.
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