Castel del Giudice, situato su uno sperone roccioso a 807 mt sul livello del mare, è denominato nel Catalogo dei Baroni “Castellum Judicis”, invece nel libro delle Decime di Trivento viene indicato come "Castrum Judicis". L'abitato iniziò a svilupparsi a partire dal XII secolo intorno al castello Caldora che nel 1456 fu distrutto dal sisma insieme all'abitato. Le mura della fortezza terminavano in Piazza Caldora, ove si apriva il principale accesso al maniero. Nel 1943 il paese fu distrutto dai tedeschi ma grazie alle rimesse degli emigrati lo stesso fu ricostruito. Inizialmente il feudo apparteneva a Guglielmo d’Agnone. In seguito fu assegnato a Corrado d’Antiochia, ma alla sua morte passò nelle mani della dominazione angioina, prima da parte di Paolo de Giga, poi da Stefano di Belcair. Nel 1316 Gualtiero da Ponte era il titolare di Castel del Giudice, successivamente il feudo appartenne per qualche tempo alla famiglia degli Evoli, che già erano Conti di Trivento. Durante tutto il XVI secolo Castel del Giudice fu feudo della famiglia dei Caldora; prima di Giovanni, e poi in seguito del figlio Giacomo. Nel 1465, terminata la dominazione dei Caldora, Castel del Giudice venne devoluta al demanio. Se ne impossessò Ferrante I, che alla sua morte ne cedette il possesso alla regina Giovanna, sua moglie, che morì nel 1507. In quest’anno inizia la dominazione da parte della famiglia dei Carafa, che durò per tre generazioni. L’ultimo Carafa ad avere il possesso del feudo fu Ferdinando, che nel 1559 alienò il feudo, che venne acquistato da Lucrezia della Castagna, che conservò il feudo fin al 1577. Durante il secolo successivo Castel del Giudice fu più volte messa all’asta, cambiando più volte possessori. L' ultima casata che tenne il controllo di Castel del Giudice fu quella di Pescolanciano, che ne conservo' il possesso fino all’eversione della feudalita'.
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