L’originaria cappella, ubicata in località Indiprete, fu ampliata, divenendo un frequentatissimo Santuario, con edificio a tre navate, aperto al culto nel 1834, ricco di decorazioni, esempio di pietà popolare. Come attesta una lapide, conserva il quadro miracoloso della Madonna della Libera, con le mani aperte su cui è incisa la Croce (accanto l’agostiniano S. Nicola da Tolentino e l’eremita S. Antonio Abate, patrono dei campi e degli animali), donato dai fratelli Giovanni, Agostino e Pietro Arcaro. La pietà popolare mariana qui e' ben anteriore al miracolo dell’apparizione di Guasto. Molto viva è la tradizione della Via animata dai fedeli, con rappresentazione dei Sette Dolori.
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