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Il Castello di Macchiagodena
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La fortezza e’ ubicata su un blocco roccioso di natura calcarea all’apice del colle cosi’ da non essere assoggettato ad attacchi esterni. La fortezza nel periodo longobardo aveva la funzione di controllo dei confini tra la contea di Isernia e quella di Bojano nonche’ del tratturo Pescasseroli-Candela. A seguito degli eventi sismici, il castello ha subito ingenti danni per cui e’ stato sottoposto a continui lavori di ristrutturazione. Attualmente il bloccho centrale si presenta irregolare ed e’ caratterizzato da torrioni circolari che danno ancora l'idea della fortezza. Alcune fonti attestano che proprio intorno al IX-X secolo al fine di controllare la piana di Bojano venne edificata una fortezza nei pressi dei valichi di Castelpetroso e Indiprete intorno alla quale si stava dando origine al primo centro abitativo. Dopo il terremoto del 1805, il castello fu migliorato con l’ aggiunta di due torri snelle, esposte a sud nonche’ un grosse torrione volto a nord. I due lati del castello collocati a strapiombo sulla roccia sono inaccessibili. In passato il castello era protetto anche dai merli, da un ponte levatoio e da un passaggio segreto; ora invece è una residenza fortificata, confermata anche dalla presenza di due serie di balconi. Internamente vi sono ancora elementi architettonici del periodo rinascimentale e delle epoche successive. Vi sono ampi saloni coperti con volte a botte affrescate; è presente una pinacoteca con lavori di Marcello Scarano ed una biblioteca nella quale sono custoditi dei testi risalenti al ‘500 ed e’ possible consultare opere al completo di Giustiniano nonche’ la “Divina Commedia” commentata dal Vellutello. Il castello dato il suo valore storico-architettonica, e’ tutelata ai sensi della legge 1/6/1939 n°1089.
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