L’abitato è situato alle falde di un’alta montagna, e trae il proprio nome dalla colonizzazione operata dalla Badia di S. Vincenzo a Volturno nonchè dalle incursioni dei Saraceni nel X secolo. Non ha uno stemma particolare. Fino al secolo XV Pizzone è stato feudo della Badia di S. Vincenzo, nel secolo XIV il paese divenne feudo della Leonessa. Decaduti dal possesso feudale i Leonessa, Pizzone passò in dominio della famiglia Stendardo. Nel 1343 la regina Giovanna I assegnò il centro in feudo alla vecchia regina Sancia. In seguito questo fu terra feudale dei Caldora, dalla seconda metà del secolo XIV fino al 1465. Dai Caldora, Pizzone passò alla signoria dei Pandone nel 1525. Federico Pandone però lo vendette a Giulia Piscicelli, vedova di un cavaliere della casa dei Bucca. Manfredino Bucca sarebbe venuto in possesso di Pizzone verso il 1536; nel 1576 Pizzone era intestata a Vittoria Frascati. Nel 1583 ne divenne titolare Antonio Marchesano, nel 1627, messa all’asta, Pizzone venne aggiudicata a Fedele Blanch; questi ne fece cessione a Camillo Mazzella nel 1633. Pizzone fu tenuta in feudo dal 1633 al 1681 dai Mazzella, di cui ci sono noti Camillo e Carlo. Il discendente di questi nel 1681 alienò il feudo in favore di Francesco Blanch. I Blanch erano d’origine francese ma erano venuti nel Regno al tempo di Carlo I d’Angiò. Francesco Blanch fu consorte di Giovannella Capece, e morì nel 1696 lasciando due figli: Carlo e Michele. Francesco Maria, figlio di Michele, fra il 1770 e il 1771 testò il feudo in favore del Monte della Misericordia di Napoli, che qualche anno dopo vendette a Giulio Valdataro duca di Castellone al Volturno. Quest ultimo nel 1777 lo cedette a Domenico Cestari Conte di Scapoli. La famiglia Cestari è ritenuta diramazione della famiglia Ayerbo d’Aragona. Giovanni Ayerbo possedette il feudo di Cestari nelle adiacenze della Badia di S. Vincenzo. La famiglia Cestari si estinse con la contessa Teresa.
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