Le fonti storiche ci informano del perche’ le reliquie di S. Liberato si trovano a Roccamandolfi. Nel 1779, la duchessa della terra di Roccamandolfi, fece richiesta scritta a Papa Pio VI per poter ottenere il corpo di un santo da collocare nella chiesa di San Giacomo Maggiore. Quando venne effettuata la riesumazione della salma, il corpo del santo si presentava ben conservato e con il volto orientato verso l’oriente. Lungo il fianco, venne ritrovata un’ampolla di vetro contenente del sangue e una spada che ci indica la professione esercitata dal defunto, ossia quella di un militare o guardia del corpo dell’imperatore. Nel 1780, il corpo del santo venne portato da Roma a Napoli, l’allora capitale del Regno. Le sacre spoglie furono dapprima inserite in un’urna di cristallo e legno e successivamente spostate da Napoli a Roccamandolfi. A seguito dei molti miracoli, ha inizio l’arrivo in paese di molti pellegrini dei paesi limitrofi. Nel 1794, il vescovo di Bojano ordinò che a partire dalla prima domenica di giugno dell’anno seguente, si sarebbe dovuta svolgere la festa di S. Liberato. Mel marzo del 1830, una nevicata causò il crollo del tetto a cassettoni intagliati della chiesa di San Giacomo che fu ricostruito dai pellegrini insieme agli abitanti del Paese sotto la guida dei maestri della scuola napoletana. Negli anni 1946 e 1957, il santuario, a seguito di furti restò privo di una parte del patrimonio artistico.
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