Questa parrocchia risalente all'anno Mille è menzionata in un inventario dell’Abate Curato don Antonio Litterio. Al suo interno vi sono sette cappelle e sette altari (Sacramento, Rosario, Trinità, S. Maria di Montevergine, Suffragio, S. Antonio di Padova, S. Ippolito), una campana fusa ad Agnone (1690), arredi sacri in argento; possiede 1500 pecore, mucche e buoi aratori. Nel 1761 fu dichiarata di regio patronato e il parroco regio arciprete, con concessione d’insegne pontificali (mitra aurea, pastorale, croce pettorale, guanti, trono, mozzettone vescovile). La chiesa è stata interamente rifatta nel 1886, su progetto del Genio Civile. Pianta rettangolare a semplice navata lunga: mt 25 x 20, altezza mt 15. Non sorge sui ruderi della vecchia badia, bensì nel centro dell’abitato, rasente la Sangritana. Nel 1896 un incendio distrusse tutti i paramenti sacri e l’archivio badiale
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