La chiesa romanica crollò a causa del sisma del 1456. Di essa residuano sculture nella lunetta sul portale d’ingresso. Nell’arco del portale laterale vi è la scena della Crocifissione, che presenta analogie con quella della Cattedrale di Larino. Era ad una sola navata, che oggi è abitazione privata, sotto il presbiterio. Ha avuto diverse vicende edilizie. E’ stata ricostruita nel 1587 (data incisa sul gradino all’ingresso). Danneggiata dal sisma del 1688, fu restaurata e portata a tre navate. Mons. Tria vi aggiunse una quarta navata, che crollo nel 1896, ma fu presto restaurata. La chiesa è ricca di opere rinascimentali e barocche, troviamo una tela di Paolo Gamba che rappresenta la Vergine col Bambino tra prelati e santi, datata 1752. La composizione è piramidale: ai piedi della Vergine vi sono due figure di Santi. In questo dipinto i colori hanno una gamma molto ricca, specie nella resa dell’atmosfera, con un chiarore dai morbidi passaggi tonali. Sulla parete del presbiterio vi è la Natività di Fabrizio Santafede, la Morte di S. Giuseppe dello Zingaro. Dimensioni: mt 28x13, altezza media 8; della quarta navata; mt 15x6, altezza mt 6,50.
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