La testimonianza archeologicamente più rilevante ricadente nell’agro è costituita dalle Mura Ciclopiche a ridosso del “Cantone della Fata” e risalenti all’epoca delle Guerre Sannitiche (fine 4° sec. a.C.). In contrade vicine sono stati individuati anche i resti di due ville romane. A metà del 1300 fu costruito su ruderi precedenti il Castello D’ Evoli, recentemente restaurato, che comprende grandi portali, cortile, cisterna, magazzini, nonché sotterranei. Vi sono varie versioni circa l’origine del nome “Castropignano”, infatti, potrebbe essere la “Palombino” del Sannio Pentro, che fu distrutta dalle legioni romane nel 459 anno di Roma. Palombino in lingua osca significherebbe fortezza o luogo fortificato, “Castrum” in latino. Dopo che Palombino fu distrutta, i posteri chiamarono il luogo “Castrum Expugnatum” oppure”Castrum Pugnatum”. Lo stemma del Comune porta nel campo una fortezza a tre torri. Castropignano fece inizialmente parte del ducato di Benevento; successivamente, al sorgere dei castaldati, appartenne al Castaldato di Bojano. Nel corso del XII secolo Castropignano fu tenuta in feudo probabilmente da alcuni suffeudatari del Conte di Molise, i quali assunsero come proprio cognome il nome del feudo. Un discendente di questa stirpe, Vico di Castropignano, ebbe due figlie: Clarice e Tommasella. Clarice si sposò con Giovanni d’Evoli; già Barone di Frosolone, che nel 1345 comprò la metà del feudo di Castropignano dalla cognata Tommasella, che l’aveva ricevuta in dote dal padre; in questo modo divenne padrone integrale di Castropignano. Dalla discendenza di Giovanni d’Evoli, che morì nel 1396, si ricorda in particolar modo Vincenzo, che a proprie spese fece costruire la Chiesa di S. Maria delle Grazie. La dinastia degli Evoli, che era di antichissime origini normanne, ed aveva come arma uno scudo spaccato con incavi neri ed argentei, durò fino alla prima metà del secolo XVIII. Mariano d’Evoli fu l’ultimo titolare del feudo; ne prese possesso nella metà del XVIII secolo, e lasciò una figlia, Luisa. Questa sposò Pantaleone d’Afflitto d’Adriano, che assunse così il titolo di Duca di Castropignano; conservò il possesso del feudo fino all’eversione della feudalità.
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