Larino rappresenta la continuità di un impianto urbano già molto solido ed evoluto nel IV sec. e di cui si possono ammirare i muri perimetrali di edifici recentemente scoperti. Dopo la vittoria dei Romani sui Frentani nel 319 a.C., Larino assunse “a res publica Larinatium” per volontà dei vincitori che ne fecero un centro chiave per controllare i Sanniti Pentri. L’affiorare dappertutto di testimonianze antiche ne fa un grande parco archeologico in cui si sono susseguite e sovrapposte più civiltà. L’origine probabilmente è anteriore alla fondazione di Roma; sorse per opera di popoli italici, come si desume dalle iscrizioni sulle lapidi rinvenute. Il primo nome fu “Ladinod”, che è impresso sulle sue monete, derivante dalla radice “lad” che significa dimora, signoria; fu trasformato poi nel latino “Larinum”, cioè il luogo dove i frentani ebbero i Lari. In epoca romana fu importantissima: ebbe il foro, le terme e l’anfiteatro che pochissime città potevano vantare. Durante le guerre puniche fu teatro degli aspri scontri fra Annibale e Fabio Massimo; alle guerre tra Silla e Pompeo prese parte il larinese Lucio Cluenzio che nella guerra sociale fu acclamato capo dei sanniti e dei peligni. In epoca medioevale subì le devastazioni dei goti, dei saraceni, dei longobardi, dei franchi e degli ungheri. Nel 1303 un violento terremoto la devastò quasi completamente e la popolazione completò l’abbandono del vecchio centro iniziato all’epoca dei goti. Fu ricostruita nella conca adiacente al colle che la ospitava prima, ma non ebbe mai vita tranquilla fino a quando Giuseppe Bonaparte ne fece uno dei distretti della provincia di Foggia; nel 1811 divenne uno dei capoluoghi di distretto della provincia di Campobasso.
|