Non si conosce con certezza la data in cui il paese ebbe la sua fondazione, ma si può certamente asserire che le sue origini sono posteriori a quelle di Limosano, da cui ha tratto il nome. Il paese nacque probabilmente intorno al 1000, in quanto la sua prima citazione risale al 1039, ma la sua storia inizia ad essere nota dal 1311, quando il feudatario era Guglielmo d’Alemagna; dalla sua famiglia il potere passò agli Aldomoresco, che, provenienti dalla Grecia, erano da poco giunti in Italia. Nel 1459 il feudo apparteneva ai Gambacorta, che lo avevano ottenuto tramite matrimonio da Carlo Conte di Termoli, che, succeduto agli Aldomoresco, aveva dato sua figlia in sposa a Sforza Gambacorta. Nel 1495 la crisi della famiglia dei Gambacorta favorì l’ascesa al potere di Ripalimosani Andrea di Capua, duca di Termoli, il quale rivendette il feudo a Marino Mastrogiudice: la sua famiglia, se pur con qualche breve interruzione, mantenne il potere fino al 1559, anno in cui Giulia Pappacoda acquistò il feudo. Da questa il potere passò alla famiglia Costanzo (non è noto se accadde per matrimonio o per vendita), che, sotto il governo di Fulvio, nel 1584 vendette il possedimento alla famiglia di Stefano. Alla fine del XVI secolo al comando vi era la famiglia Riccardo, che però si estinse poco prima del 1700 a favore dei Castrocucco. Dal 1700 al 1806 governò la famiglia Mormile di Campochiaro. Francesco Capecelatro ottenne nel XIX secolo il titolo di marchese, e suo figlio fu l’ultimo padrone di Ripalimosani.
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