Il paese porta certamente il nome di un’antica chiesa dedicata al Santo omonimo. Esso forse era già abitato attorno al XIV secolo, ma è più probabile che gli abitanti vi fossero giunti solo nel secolo successivo. Ciò che è certo è che il paese nel 1532 contava 39 fuochi, quindi non doveva essere molto tempo che esso era divenuto centro urbano. Il paese di San Felice sorse nei primi secoli del mille intorno ad un monastero di proprietà del Monastero di Montecassino. Nel XII secolo il feudo apparteneva a Riccardo di Monticello, mentre nel secolo successivo titolari del paese erano i Somma. Nel 1321 Simone della Posta acquistò il feudo da Adenolfo di Somma, la cui famiglia tenne il potere fino alla fine del secolo con i governi di Cristoforo ed Agapito. Dopo la lotta tra durazzisti ed Angioini, ed il conseguente indebolimento dei Posta, il feudo rimase nel demanio per un po’ di tempo, prima di passare sotto il comando di Larino nel 1417. Durante il lungo periodo in cui San Felice fu sotto il governo di Larino, che terminò nel 1683 con la donazione al demanio, fu accolta nel paese una comunità di profughi slavi che, come succedeva anche per gli albanesi, attaccati dai turchi, trovarono rifugio in diverse zone dei Mezzogiorno d’Italia. Dei suoi antenati il paese ha conservato la lingua, insieme ad alcuni usi e costumi. Nel 1683 il feudo fu acquistato dai Coppola, i quali governarono a lungo e furono gli ultimi proprietari del paese.
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