La festa della SS. Vergine dell'Addolorata viene celebrata nell'omonimo Santuario. Una famosa tradizione popolare tramanda che la sera del 22 marzo 1888 due pastorelle della frazione di Guasto rientravano a casa dopo una dura giornata di lavoro. Le due cugine, Bibiana Cicchino e Serafina Valentino scendevano giù dalla montagna portando con se due pecorelle, ma all’improvviso si accorsero che ne mancava una. Le due povere pastorelle cominciarono a cercarla e ad un tratto Bibiana sentì i suoi belati che provenivano da un burrone in contrada “Cesa trà Santi”. Improvvisamente Bibiana vide apparire una stupenda creatura. Rimase sconvolta alla vista di una figura, che aveva tra le braccia un uomo ferito. Capì che era l’Addolorata e suo figlio Gesù. Il primo aprile, ebbe la stessa apparizione anche sua cugina Serafina, ed entrambe corsero in paese a raccontare l’accaduto. All’inizio non furono credute da tutti, ma le donne continuarono ad avere le apparizioni. Allora la gente si recò sul luogo e rimasero stupite quando videro sgorgare dalle pietre una fonte che prima non c’era, la cui acqua avrebbe fatto molti miracoli. Le pastorelle non furono le uniche ad avere quella visione. Altre persone videro l’Addolorata, come il conte Acquaderni di Bologna, il cui figlio malato di tubercolosi fu salvato dall’Addolorata; un ragazzo sordomuto di Fara Sammartino in Abruzzo dopo la visita nel luogo dell’apparizione ripresea parlare e a sentire. I n questo modo il 28 settembre 1890 oltre 40.000 pellegrini si recarono sulla montagna per assistere al collocamento della prima pietra del tempio dedicato all’Addolorata fatto costruire dal conteAcquaderni e progettato dall’architetto Francesco Gualandi.
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