L’origine del nome di questo paese è sicuramente riferibile allo stemma comunale con la data del 1805 che porta inciso un cerro in un campo alla cui ombra un pastore veglia un pascolo di tre suini; inoltre lo stemma porta inciso, il motto “Fortitudo Cerri”. Il paese di Cerro al Volturno fu pertinente all’abbazia di S. Vincenzo al Volturno per tutta la seconda metà del X secolo, ed anche oltre. Nel 1064 Cerro al Volturno era già da tempo in possesso della famiglia Augerio, ma nello stesso anno il castello fu attaccato dai Borrello ed il paese cadde nelle loro mani. Durante tutta la dominazione sveva e parte di quella angioina s’ignorano le vicende storiche del paese; l’unica cosa certa è che nel XIV secolo il feudo era nelle mani della famiglia de Reale. Attorno al 1330 è titolare del feudo Giovanni Cantelmo conte di Popoli; ai Cantelmo successero nella signoria del feudo i Pandone. Essi detennero il feudo fino al 1525, data in cui Federico Pandone cedette il paese a Manfredino Bucca, il cui erede Antonio ne era titolare attorno al 1550. Nel 1584 il feudo era in possesso di Antonio Marchesano, a cui era stato donato tre anni prima da Vittoria Frascati. Due anni più tardi il titolare del feudo era Francesco Serrano, che cedette il feudo alla famiglia Della Marra. Successivamente il feudo fu acquistato dai Colonna, e nel 1606 Lucrezia Tomacello, moglie di Filippo Colonna, vendette Cerro al Volturno a Giulio di Grazia. Questi morì l’anno seguente e ne fu erede il figlio Innigo, il quale fu costretto a restituire il feudo alla Tomacello ed al marito di questa come riscatto. Lucrezia Tomacello, rientrata in possesso di Cerro al Volturno, iniziò dei lavori di abbellimento del castello pandonesco, sul cui portale fece murare un epigrafe. Alla morte di Lucrezia Tomacello il feudo fu ereditato da suo figlio Federico Colonna il quale non aveva figli; di conseguenza il paese cadde nelle mani di suo fratello Marcantonio. Marcantonio Colonna morì nel 1666 ed il feudo passò in possesso di Lorenzo Colonna, che decedette due anni più tardi, ed il cui erede vendette il paese alla famiglia Spinola. Costoro detennero Cerro al Volturno appena sei anni, poiché cedettero il feudo alla famiglia Carafa nel 1688. I Carafa detennero il feudo di Cerro al Volturno fino all’abolizione della feudalità. Nell’epoca aragonese, almeno dal 1479, Cerro al Volturno era compresa nella circoscrizione della provincia di Terra di Lavoro. Nel 1807 il paese fu assegnato al Distretto di Piedimonte ed al Governo di Colli. Nel 1811 fu distaccato da Circondario di Colli ed aggregato al Circondario di Castellone. Infine nel 1861 fu annessa alla provincia del Molise nel Circondario d’Isernia.
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