Il paese di Montenero esisteva sicuramente attorno all’anno mille come si può rilevare dalle notizie feudali ad esso relative. Probabilmente il paese fu chiamato “Montenero” in virtù delle folte boscaglie che un tempo popolavano il monte. L’aggiunzione del termine “Valcocchiara” risale a tempi molto remoti e assume la funzione di differenziare il paese da altri con nome simile. L’evento storico più antico giunto agli storici riguardo a questo paese è narrato nella “Cronaca Volturnese”. Infatti, nel documento si narra che, anteriormente al 1011, Montenero Valcocchiara apparteneva all’abbazia di San Vincenzo al Volturno, mentre nel 1064 era feudo dei Borrello, che l’avevano conquistato in battaglia. I Borrello mantennero il dominio su Montenero durante tutto il periodo svevo, ma ne vennero privati all’inizio della monarchia angioina. Montenero fu dato in feudo alla famiglia di Collanto, la quale ne era sicuramente in possesso nel 1365, allorquando Robertina de Collanto ne vendette una metà ad Andrea Carafa e l’altra al monastero di Casaluce di Aversa. Nel corso del XIV secolo i Caracciolo succedettero ai Carafa nella signoria del paese ed ottennero dal monastero il completo controllo del territorio. Nel XV secolo i Cantelmo presero il posto dei Caracciolo nel governo di Montenero, infatti, nel 1442 ne era sicuramente titolare Giacomo Cantelmo conte di Arce. Nel 1445 Alfonso I d’Aragona assegnò il feudo di Montenero Valcocchiara a Carlo ed Alfonso di Sangro. Essi detennero il feudo per breve periodo, infatti, verso la prima metà del XVI secolo il paese divenne possedimento della famiglia Bucca. Verso la fine del secolo, e precisamente nel 1591, il feudo passò in dominio della famiglia Greco, originaria d’Isernia. Cesare Greco, che ne era titolare nel 1615, morì l’anno stesso ed il feudo venne ereditato dal figlio Giovanfrancesco. Costui morì attorno al 1630 ed ebbe come erede il figlio Carlo. Dopo questa parentesi dei Greco al governo di Montenero, il feudo ritornò nelle mani della famiglia Bucca in persona di Giambattista. Giambattista morì nel 1648 ed il feudo venne ereditato dal suo primo genito Raniero, il quale morì nel 1667. Non avendo costui prole maschile, il feudo di Montenero Valcocchiara venne ereditato dal marito della sua prima figlia, Pignatelli duca di Bellosguardo. Di seguito il feudo cadde nelle mani della zia di Pignatelli, consorte di Antonio Carafa. Giambattista Carafa, figlio primogenito di Antonio ed erede del feudo, morì attorno al 1735. Suo figlio Alfonso gli fu successore; ed alla sua morte il feudo venne ereditato dal fratello Muzio che morì nel 1764 senza eredi. A questo punto il Re si riappropriò del paese e lo tenne per se fino alla seconda metà del ‘700 circa, infatti, nel 1795 il titolare di Montenero era il Carafa di Traetto Conte di Forlì, alla cui famiglia il paese rimase fino alla scomparsa della feudalità. Sembra che questo Comune non abbia sempre fatto parte della regione Molise, infatti, si pensa che nei tempi angioini appartenesse all’Abruzzo e che solo nel periodo aragonese sia stato inserito nei territori molisani. Nel 1799 Montenero Valcocchiara fu compreso nel Dipartimento del Sangro e nel Cantone di Castel di Sangro, ma nel 1807 il paese venne assegnato al Distretto d’Isernia ed al Governo di Rionero prima, e di Forlì poi.
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