L’anfiteatro, collocato al centro della citta’, risale al I secolo a.C. , quando l’urbanistica della citta’ venne arricchita di edifici e monumenti. La citta’ non a caso ha origini antichissime, risalenti al IV secolo a.C. , periodo in cui era abitata da sanniti pentri. Dopo la conquista romana, grazie alla vicinanza con la Campania, il Lazio e l’Abruzzo, divenne la sede di una Prefettura. Sotto il governo dell’Imperatore Augusto, nel XIVa.C. , Venafro diventò la sede di una colonia militare, nonche’ in questo periodo, grazie ai finanziamenti giunti da Roma, furono iniziati i lavori finalizzati alla realizzazione di strade che collegassero la citta’ a Cassino, Teano e Isernia. A questo periodo risalgono anche il teatro e l’anfiteatro; quest ultimo utilizzato per le lotte tra gladiatori. In epoca medioevale la struttura perse la sua destinazione originaria; infatti le scalinate vennero distrutte e le pietre furono utilizzate per la realizzazione di altri edifici. L’anfiteatro oggi puo’ essere esaminato solo mediante i rilievi effettuati sui resti dell’originaria struttura romana. Con sicurezza sappiamo che la forma era ellittica e poteva ospitare un massimo di 15.000 spettatori. L’arena e’ ubicata a circa quattro chilometri dal piano stradale e durante gli spettacoli, veniva ricoperta di sabbia; al suo interno sono presenti tre aperture che coincidono ai tre ingressi principali dell’anfiteatro. Le scalinate si allargano lungo una superficie di 4.000 metri quadri. L’impianto ha assunto anche la denominazione di “verlasce”, e’ cio’ ha fatti supporre che all’interno dell’anfiteatro si esercitassero anche dei combattimenti con gli orsi, come avveniva durante il periodo longobardo nell’anfiteatro fiorentino denominato “Paralascio”.
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